Tempo e pazienza. Spedire cartoline voleva dire questo. Voleva dire al destinatario che era importante per noi e che era nei nostri pensieri durante momenti piacevoli e spensierati, come potevano esserlo una vacanza, la festa di Natale o la nascita di un figlio. Spedire cartoline era un impegno, un tempo dedicato, la pazienza nell’attendere il recapito e il relativo commento. Era una dichiarazione. D’attenzione. Era un ti voglio bene. Il gesto di imbucare la cartolina portava con sé magia, inaspettato, gioia mixata al pensiero “chissà se arriverà.” Chi la ritrovava nella propria cassetta delle lettere era conscio di questo, e la conservava gelosamente negli anni, come momenti di trascurabile felicità. Oggi quel gesto lo possiamo paragonare all’invio di un messaggio immediato e virtuale su Whatsapp, Facebook, Messenger o tramite qualsiasi altro sistema di comunicazione social possa venire in mente. Tutti noi riceviamo istantanee di “momenti “da parte di amici e familiari, ma tanto quanto velocemente e distrattamente vengono inviate, tanto velocemente e distrattamente vengono visualizzate e a volte “cestinate” per liberare spazio in memoria. Oggi ci vogliamo riprendere quel tempo. E quella pazienza che richiede il nostro mondo per poter ri-partire. La felicità delle piccole cose. E vi inviamo cartoline augurandoci di ritrovare e vivere la magia e la poesia che un viaggio possono offrire.
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